I SEGRETI DELLA PRODUZIONE

In questo video vi invito a dare un’occhiata al lavoro di un naso.
Creare un profumo è un’arte. Il lavoro del profumiere consiste nell’assemblare le essenze per
creare una formula. Il suo strumento di lavorazione, davanti al quale vi trovate, si chiama “organo
del profumo”, un nome che deriva dalla sua forma e dal vocabolario musicale utilizzato per parlare
della creazione: accordi, note. Oggi i computer e i software specializzati hanno sostituito l’organo.
Un profumiere lavora con 200-300 materie prime, ma può utilizzarne altre 1.200 per costruire una
formula nota come piramide olfattiva: le note di testa corrispondono alle prime intenzioni del
profumiere e sono leggere e volatili, le note di cuore sono il centro e l’identità del profumo, spesso
accordi floreali, e infine le note di fondo sono le più persistenti.
Un buon naso può memorizzare diverse centinaia di profumi primari per poter immaginare miscele
adatte a una clientela con esigenze e cultura specifiche. Questo lavoro
richiede quindi una grande conoscenza, che viene appresa in scuole
specifiche. -Grasse (GIP)
-Versailles (ISIPCA)
– Parigi (ESP)
Sui vari schermi presenti nella sala, è possibile scoprire la nostra produzione artigianale realizzata
nei nostri tre stabilimenti situati a Grasse e a Eze, nel sud della Francia. Profumi, cosmetici e saponi
sono il patrimonio della Maison Fragonard da 4 generazioni e siamo lieti di continuare a produrli in
Francia.
Al centro della sala è possibile scoprire le diverse tecniche di produzione.
La tecnica a freddo: alcuni dei telai che si possono vedere sono d’epoca. La tecnica dell’estrazione a
freddo è stata sviluppata per i fiori più fragili, come il gelsomino e i narcisi, che non potevano essere
riscaldati.
Estrazione a freddo: alcune delle cornici che vedete sono di questo periodo. La tecnica
dell’enfleurage a freddo è stata sviluppata per i fiori più fragili, come il gelsomino e i narcisi, che
non potevano sopportare il riscaldamento.
Molto diffusa nella regione di Grasse fino alla fine degli anni Cinquanta, consiste nello stendere uno
strato di grasso inodore sulle pareti di una cornice di vetro, che viene poi ricoperta di fiori. Oggi è
stata sostituita da tecniche moderne come l’estrazione con solventi volatili. Sul secondo schermo
della sala è ora possibile vedere una delle tecniche di estrazione utilizzate per catturare e
trattenere i massimi profumi dalle materie prime: la distillazione, effettuata con un alambicco di
rame.
Questa tecnica si basa sullo stesso principio della produzione dell’acquavite e sulla capacità del
vapore acqueo di catturare gli oli essenziali. I fiori o le piante vengono posti su un vassoio forato
nella parte superiore dell’alambicco, che viene riempito di acqua bollente. Il vapore che si sprigiona
è impregnato del profumo delle piante e lo trasporta in una serpentina. Questo tubo speciale
incorpora un sistema di refrigerazione per consentire la condensazione del vapore. Più leggero
dell’acqua, l’olio viene raccolto nella parte superiore dell’essenziere, mentre le acque profumate
vengono messe da parte.
Con la conclusione di questa audioguida, ci auguriamo che abbiate apprezzato questa visita storica,
che vi invitiamo a proseguire con una scoperta olfattiva raggiungendo le scale di fronte a voi.
Sentitevi liberi di annusare e testare le nostre diverse collezioni. I nostri esperti sono a vostra
disposizione per guidarvi e saranno lieti di aiutarvi.
Grazie e a presto